Prima del 1957 troviamo altre due “capanne” nel regesto delle opere michelucciane: del 1916 è un’eclettica e minuscola costruzione nei pressi di Caporetto, quasi una “baita”, che da cappella ·militare e ridotta oggi a baracca rurale.
Dell’inizio degli anni Cinquanta è il progetto per una cappella a Faidello dove la forma a capanna sembra l’immagine più appropriata per evocare la condizione primordiale dell’uomo in presenza di un paesaggio fortemente dominato dal mistero del bosco e della natura.
L’incarico del progetto di una casa-studio per le vacanze della pittrice Letizia Pitigliani, da modo all’architetto di sviluppare il tema tipologico non completamente risolto a Faidello, sullo sfondo stavolta del mare di Tor San Lorenzo non lontano da Roma, proprio nei pressi della rinascimentale torre (degli Sforza Cesarini) cui si deve il toponimo.
L’ architetto Giovanni Michelucci fa di questa occasione, un programma funzionale non troppo rigido, un’esperienza sul campo per verificare personali intuizioni poetiche sulle relazioni che, tramite l’architettura, l’uomo può avere con la storia, con la natura e più in generale con gli oggetti che lo circondano.